La Giuria dichiara

«Sufficienza significa intervenire con molta intelligenza e altrettanto cuore. Un progetto di vita che in una casa mostra come si può instaurare un collegamento con l’era preindustriale, con l’obiettivo di vivere in modo di risparmiare risorse oggi e domani. La sostenibilità, intesa in senso olistico, crea bellezza. Una semplicità che non mira a fare le cose facili: «Ho freddo, accendo la stufa!». Il Gugg-Hof, un monumento del XVI secolo, è approdato al futuro».

Che cosa rende speciale questo progetto?

Cosa è appropriato per un maso di montagna tutelato come patrimonio storico che per secoli, a fronte di un impegno di lavoro estremamente duro, è stato in grado di offrire appena il necessario per vivere? Quanto comfort è adeguato alle esigenze dei tempi per consentire una vita sostenibile in questo mondo di montagna straordinario e meritevole di protezione? Di cosa abbiamo veramente bisogno oggi? Queste sono le domande con si sono confrontati ripetutamente i due giovani architetti. A partire da un lavoro di ricerca in ambito scolastico, si è sviluppato un forte senso di responsabilità nei confronti del maso storico risalente al 1542, che è stato affittato e negli ultimi anni sottoposto ad un accurato intervento di restauro. Ben presto è emerso chiaramente che con impegno e determinazione, e molto lavoro proprio, un edificio storico può essere conservato anche senza grandi mezzi finanziari. Quindi, in linea di principio, tutto è rimasto com’era all’origine. La stalla rimane stalla, la parte residenziale rimane residenziale. Il soggiorno rimane soggiorno e la camera rimane camera. Spesso gli interventi più semplici sono i più convincenti.