La Giuria dichiara

«Su un appezzamento di terreno del loro monastero di Sant’Orsola, situato ai margini del centro storico, le suore hanno fatto costruire una casa modello dal punto di vista sociale ed ecologico, che instaura un dialogo disinvolto con una molteplicità di stili architettonici. Si può ben dire che gli architetti abbiano superato le aspettative delle suore. A partire dalla concezione al dettaglio dell’esecuzione della casa in legno tra muri di cemento, dalle planimetrie al giardino, dalle camere in legno agli arredi artigianali – il cantone del Vallese ha ottenuto ciò che in precedenza non aveva pressoché mai avuto: un edificio bello e funzionale di buona architettura contemporanea».

Che cosa rende speciale questo progetto?

La sostenibilità non può essere imposta mediante norme o tecniche. È un atteggiamento interiore di amore, rispetto e attenzione. La consapevolezza che tutto è collegato con tutto e che non si può semplicemente prendere. Chiunque ne sia consapevole, non può che agire in modo sostenibile – nella progettazione, nella pianificazione, nella costruzione e nella vita. Questa consapevolezza inizia da se stessi, per poi si irradiarsi verso l’esterno nel mondo. È compito della nostra vita pervenire a questa conoscenza. Ed è proprio seguendo questa visione che abbiamo cercato di realizzare la Casa della comunità St. Ursula. Utilizzando materiali da costruzione regionali e ricorrendo a forme di artigianato tradizionale, abbiamo creato una casa che mette a disposizione abitazioni a prezzi accessibili. Coloro che la abitano apprezzano la comunità e usano la casa con riguardo, consapevoli che dovrà fornire un alloggio per molte generazioni future.